Per chi ama la nail art e si occupa in particolare di ricostruzione unghie, questo è un periodo straordinario e potenzialmente molto redditizio.
Basta aprire i social per rendersene conto: dai numerosi tutorial che, in occasione di feste come Halloween, ricorrenza made in USA ma ormai entrata a far parte di diritto della nostra cultura, creando un vero e proprio filone di tendenze che, tra unghie, vestiti e acconciature, ogni anno impone di non lasciare nessun dettaglio al caso, fino ai profili verticali dei professionisti, che hanno trovato in spazi come Instagram una vetrina virtuale efficace, i contenuti dedicati alle unghie sono presenti tutto l’anno.
Con fisiologici picchi di richiesta in estate, quando il mood è all’insegna sia della maggior libertà, sia dell’attenzione alla cura della bellezza, il lavoro di chi si occupa di ricostruzione unghie è tutto tranne che banale.
Esistono, infatti, alcuni errori che, se commessi, possono compromettere gravemente il risultato del lavoro. Quali sono? Continua a leggere per scoprirli!
Non preparare adeguatamente l’unghia
Quando si è alle prime armi nella nail art, può capitare, prese dall’emozione tipica dei principianti e dal desiderio profondo di arrivare a un risultato perfetto, di sottovalutare alcuni passaggi. Tra questi, rientra la preparazione dell’unghia.
Se la lamina ungueale non è stata adeguatamente opacizzata e se la lima non è stata utilizzata, sempre in fase di preparazione, nella stessa direzione, si apre la porta a rischi evitabili.
Un esempio? Quello di avere a che fare con la più che fastidiosa evenienza del sollevamento del prodotto.
Incompatibilità fra prodotti utilizzati e lampade
Fra le problematiche più spesso lamentate da chi si sottopone alla ricostruzione unghie rientra l’opacizzazione, a pochi giorni dal trattamento, del risultato finale.
Alla base di questa conseguenza c’è un altro errore che chi si occupa di nail art e di ricostruzione unghie non dovrebbe mai commettere: l’utilizzo di prodotti incompatibili con le lampade.
Il mercato permette di scegliere tra una marea di gel per la ricostruzione unghie. Non si può, però, procedere a caso. Alcuni, infatti, polimerizzano sotto le lampade UV, altri, invece, necessitano dell’utilizzo di una lampada a LED.
Per evitare problemi in questo caso, basta fare acquisti non di fretta e dedicando il giusto tempo all’approfondimento delle indicazioni date dal produttore.
Attenzione! Questa indicazione di buonsenso è la base. A fare la differenza, infatti, contribuisce anche il modo in cui il prodotto viene applicato.
Se in fase di ricostruzione unghie si esagera con gli strati, il rischio dietro l’angolo è quello di avere a che fare, in tempi brevi, con risultati che sono tutto tranne che lucidi.
Tornando al nodo della compatibilità, ricordiamo che questo criterio deve essere preso in considerazione anche nel momento in cui si acquista lo sgrassatore.
Pulizia sommaria
Parliamo ora di un errore tra i più gravi quando ci si occupa di ricostruzione unghie, nonché di un aspetto che dovrebbe sempre essere alla base della quotidianità di chi fa questo lavoro: la gestione dell’igiene.
Pulire in maniera sommaria la strumentazione, magari perché si è di fretta, è un approccio da evitare assolutamente. Pensare, per esempio, che le lampade non debbano essere igienizzate vuol dire esporre la propria clientela a pericoli importanti per la salute.
Mancata rimozione delle cuticole
Ancora una volta, ci soffermiamo su un aspetto che è alla base della nail art – se sei su questo articolo perché stai navigando alla ricerca di consigli su come impararla al meglio, puoi rivolgerti a enti formativi come Onyx Academy o Accademia Nicotra – e che deve essere preso in considerazione a monte rispetto alla preparazione dell’unghia.
Di cosa stiamo parlando? Della rimozione delle cuticole. Con l’aiuto di prodotti specifici, bisogna partire ammorbidendo questa membranella. In fase successiva, si procede con l’aiuto dello strumento specifico per la rimozione delle cuticole e con lo spingi cuticole, continuando fino a quando non si libera l’unghia.
Questi step sono di massima importanza in quanto, qualora la cuticola non dovesse essere rimossa in maniera adeguata, si sprecherebbe il gel. Applicarlo su questa piccola membrana, infatti, vuol dire non garantire al prodotto una presa davvero efficace.
Mancata rimozione della polvere
A seguito della già citata procedura di opacizzazione dell’unghia, chi si occupa di nail art e di ricostruzione unghie in maniera professionale non può non considerare l’importanza della rimozione della polvere.
Fondamentale a tal proposito è dotarsi di un pennello specifico per le unghie.
Grave errore è soffiare e ancor più toccare la polvere con le mani. Nel secondo caso, infatti, sono alte le probabilità di arrivare, a causa dello strato lipidico naturalmente presente sui nostri polpastrelli, a compromettere la tenuta del gel o dell’acrilico, provocando il sollevamento del prodotto.
Applicare poco prodotto
Quando si parla di ricostruzione unghie, l’eccesso è sbagliato sotto tutti i fronti. Lo è anche quando si parla di applicazione di una scarsa quantità di prodotto.
Da evitare è infine, durante l’estate, la polimerizzazione di più unghie assieme. L’optimum prevede il fatto di inserirle nella lampada una dopo l’altra, così da regolarsi al meglio con la densità del gel.